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Τρίτη 12 Αυγούστου 2014

La poesia dei fiori

Umberto Piersanti - IL GIGLIO DELLA SABBIA

Il giglio della sabbia, lo conosci?
fragile più di ogni altro,
s'alza solo dove il tempo s'arresta,
lì, presso la scogliera immensa,
più d'un giorno non dura,
breve come il miraggio
della maga anche lei sola,
le bestie la cerchiano e le rupi,
brune ancelle nella sosta
tra il gioco della palla e i panni stesi
del fiore e di parole riempirono i canestri,
anche al naufrago appare
e lo consola.
Da L'albero delle Nebbie
Narcisi - William Wordsworth

Vagavo solo, come una nuvola
che galleggia in alto sopra le valli e le colline,
quando tutto d'un tratto vidi una folla,
una moltitudine di dorati narcisi;
accanto al lago, sotto gli alberi,
fluttuanti e danzanti nella brezza.

 Continui come le stelle che splendono
e scintillano nella Via Lattea,
si stendevano in una linea infinita
lungo il margine della baia:
diecimila ne vidi subito,
scuotere le loro teste in vivace danza.

Le onde ballavano al loro fianco; ma loro
superavano le scintillanti onde in allegria:
un poeta non poteva che essere felice,
in una così gioconda compagnia.
Li fissavo e fissavo ma pensavo poco
alla ricchezza che quello spettacolo mi aveva portato,

Poichè spesso, quando nel mio giaciglio, sdraiato,
in vagabonda o pensierosa maniera,
essi balenano a quell'occhio introspettivo,
che è la beatitudine della solitudine;
allora, il mio cuore si colma di piacere
e danza con i narcisi.  Daffodils - William Wordsworth


HERMANN HESSE - Rosa purpurea
 
Ti avevo cantato una canzone.
Tu tacevi. La tua destra tendeva
con dita stanche una grande,
rossa, matura rosa purpurea.

E sopra di noi con estraneo fulgore
si alzò la mite notte d'estate,
aperta nel suo meraviglioso splendore,
la prima notte che noi godemmo.

Salì e piegò il braccio oscuro
intorno a noi ed era così calma e calda.
E dal tuo grembo silenziosa scrollasti
i petali di una rosa purpurea. 
WILLIAM BLAKE - Oh girasole!
 
Oh, girasole, affaticato dal tempo!
Tu che conti i passi del sole,
bramando anche tu nquel luogo dorato
in cui il pellegrino conclude il suo viaggio.
In cui il giovane che si strugge nel desiderio
e la vergine esangue nel suo sudario di neve
sorgono dalle loro tombe e aspirano
al luogoin cui, mio girasole, vorresti andare!

GIOVANNI PASCOLI - Gelsomino notturno
 
 E s'aprono i fiori notturni,
nell'ora che penso a' miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.

Da un pezzo si tacquero i gridi:
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l'ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.

Dai calici aperti si esala
l'odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l'erba sopra le fosse.

Un'ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l'aia azzurra
va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s'esala
l'odore che passa col vento.

Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s'è spento . . .
È l'alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l'urna molle e segreta,
non so che felicità nuova.
MARIA LUISA SPAZIANI
 
Una rosa che sboccia
 
Ibernati, incoscienti, inesistenti,
proveniamo da infiniti deserti.
Fra poco altri infiniti ci apriranno
ali voraci per l'eternità.

Ma qui ora c'è l'oasi, catena
di delizie e tormenti. Le stagioni
colorate ci avvolgono, le mani
amate ci accarezzano.

Un punto infinitesimo nel vortice
che cieco ci avviluppa. C'è la musica
(altrove sconosciuta), c'è il miracolo
della rosa che sboccia, e c'è il mio cuore. 
JOSE' MARTI' - Coltivo una rosa bianca
 
Coltivo una rosa bianca
a giugno come a gennaio
per l’amico sincero
che mi tende la sua mano.
 
E per il crudele che mi strappa
il cuore con cui vivo,
non coltivo né cardo né ortica;
coltivo la rosa bianca.

VERLAINE - Una dalia
 
Cortigiana dal seno duro, dall'occhio opaco e bruno
che lentamente si apre come quello di un bue,
il tuo gran torso splende come un marmo nuovo.

Fiore grasso e ricco, nessun aroma fluttua
intorno a te, e la serena bellezza del tuo corpo
svolge, opaca, i suoi accordi impeccabili.

Non odori neppure di carne, quel sapore che almeno
emanano le donne che rivoltano il fieno,
e troneggi, Idolo insensibile all'incenso.

- Così la Dalia, regina vestita di splendore,
solleva senza orgoglio la sua testa inodore,
irritante tra i provocanti gelsomini!

ANNA ACHMATOVA - Gigli
 
Ho colto gigli splendidi e profumati,
pudicamente chiusi,
come una schiera di fanciulle innocenti.
Dai tremuli petali, bagnati di rugiada,
ho bevuto profumo, felicità, pace.
 
Il cuore batteva e tremava, come per un dolore,
i pallidi fiori dondolavano la corolla
di nuovo sognavo quella lontana libertà,
quel paese dove sono stata con te..... 

 WATERHOUSE - My sweet rose

ANDREA ZANZOTTO
 
Rose ai pilastri
 
Rose ai pilastri, rose lungo i muri
e dentro i vasi, da per tutto rose
che sbocciano fiammanti e sanguinose
come ferite sopra i seni impuri.

Rose thee dai bei labri immaturi
dalle fini ceramiche untuose,
rose di siepe, rose rugiadose
avvinghiate ai cancelli e ai vecchi muri.

Eruzione di rose nei giardini,
di rive sanguinose ed odorose,
vive e rampanti per la mia ringhiera.

Rose e rose ne i miei vasi murrini
rose odorose, rose sanguinose
rosee bocche della primavera!
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